Elea Golf Club è al centro di un nuovo, lussuoso complesso residenziale situato in una posizione idilliaca, a soli due chilometri dal Mar Mediterraneo e dalla vivace città di Paphos. Il golf a Cipro è stato elevato a destinazione golfistica a livello mondiale con l’apertura di Aphrodite Hills nel 2002, ma l’arrivo del nuovo percorso progettato da Sir Nick Faldo a Elea nell’ottobre 2010 ha alzato stratosfericamente il livello dei campi da golf presenti sull’Isola.

La visione di Elea Real Estate è quella di essere un luogo dove le persone si godono la vita. Il team della Faldo Design è davvero orgoglioso dei risultati raggiunti e ha creato un percorso in totale armonia con il paesaggio e la natura. Per coloro che hanno familiarità con i percorsi disegnati da Sir Faldo, ad esempio Chart Hills, noterete i tratti caratteristici della sua “penna”. Una caratteristiche unica dei questo capo sono i bunkers, qui ce ne sono in abbondanza e coprono una superficie significativa. D’ora in poi chiameremo Sir Nick “Mister Sandman”.


La buca quattro è forse la bucca più scandalosamente bunkerata in Europa. Due bunkers di forma irregolare, che si mascherano come giganteschi puzzle sabbiosi, devono essere evitati dal tee. Se si riesce, quasi miracolosamente, trovare il fairway, il secondo colpo al green risulterà più facile. Il green è protetto a sinistra da un bunker sempre a forma di puzzle con al centro un tumulo erboso in stile Muirfield. A destra del green, c’è una piccolo bunker, più convenzionale rispetto a tutti gli altri. Pensiamo che ci sia più sabbia su questa buca che in un deserto medio.

Il lungo par quattro alla diciasette sta rapidamente diventando la buca “signature” di Elea e pone la paura nell’oscillazione della maggior parte dei golfisti. Chiamata “Bobby Jones”, questo è un’altra buca che presenta un bunker drammatico ma anche un fairway fortemente inclinato, che visto dal tee sembra essere più piccolo di un francobollo. Supponendo che siate in grado di evitare i bunkers e rimanere sul fairway, dovrete colpire un preciso secondo colpo al green simile a un’isola, ed evitare tutta la vegetazione “nativa” che vi si presenta davanti. Vietato flappare!

Quindi, Elea parla solo di bunkers? La risposta è no. Esistono, in realtà, tre buche senza bunkers, inclusa la seducente buca dieci, un breve par quattro che dice semplicemente: “dai, provaci”.
Questo percorso merita un’attenta considerazione, assieme ad un atteggiamento positivo e ad una buon utilizzo del sand wedge, per evitare di costruire troppi castelli di sabbia. http://www.eleaestate.com